Drafting emotions

E’ un palcoscenico di visibilità attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea È una modalità di comunicazione e di scambio con l’universo giovanile E’ un viaggio attraverso storie personali, immaginari, vissuti, luoghi fisici, universi mentali: un autoritratto collettivo drafting emotions in sintonia con gli obbiettivi di Reporting system prosegue sulla via della contaminazione e della osmosi fra il sistema dell’arte e la società, attraverso un percorso di ricerca e sperimentazione incentrato sulle nuove geografie generazionali, focalizzando l’attenzione sui giovani, su come percepiscono e rispondono ai cambiamenti in corso nella società globale, sempre più impregnata della presenza di culture extra nazionali. Ci interessa capire i contraccolpi di questo stato di fatto analizzando anche quei segnali di malessere che provengono da aree di minoranza, non per questo meno incisive. Il progetto e stato organizzato attivando una serie di workshop durante i quali gruppi di riferimento individuati in due scuole di Milano e Amburgo agiscono come una redazione o un collettivo di progettazione La redazione partecipa alla realizzazione di un video, una delle forme espressive in cui più sinteticamente viene veicolato un messaggio culturale, un’efficace arma per capire e forse modificare la società. E di un giornale, un contenitore di segni, sogni, messaggi, visioni. Insieme agli insegnanti coinvolti la redazione raccoglierà materiali inerenti il lavoro che si sta svolgendo (vecchie foto di famiglia, disegni, poesie, testi, immagini dal web, articoli di giornale, ecc.)

Workshop

Milano


Vengono proposte tre attività: un gruppo dipinge lo striscione recante la scritta can I be cool without being violent che verrà appeso nel cortile della scuola nell’incontro successivo. Altri ragazzi, divisi in gruppi, elaborano messaggi da scrivere sui cartelloni che verranno utilizzati nella manifestazione finale. Sono i messaggi che i ragazzi vogliono lanciare alla società, slogan d’effetto pensati in varie lingue. L’ultimo gruppo si occupa di attacchinaggio, i ragazzi vanno in giro per la scuola distribuendo fogli con alcune frasi selezionate. L’intento è quello di lasciare segni e diffondere un messaggio alle altre classi. Introduzione di alcuni concetti giuridici inerenti al progetto: la libertà di parola, del pensiero, l’esposizione pubblica, lo spazio pubblico. Preparazione del materiale per l’happening di chiusura, una manifestazione per le vie della città. Studenti, professori ma anche confusi tra la piccola folla allegra, addetti del mondo dell’arte e dei media, sfilano nelle vie adiacenti alla scuola portando tra la gente una genuina voglia di comunicare.

Hamburg

Brainstorming: si comincia con l’individuare una tematica ed attraverso la pratica delle associazioni libere si individuano delle parole. Poi sviluppando queste si concretizzano dei concetti. In questa giornata la tematica scelta è “straniero”. I ragazzi sono invitati a scegliere le frasi più significative emerse, che verranno in seguito trasformate in cartelloni. Rielaborazione Il gruppo si divide in tre sottogruppi, ognuno dei quali è invitato a riflettere sui concetti di familiare, vicino, prossimo. Partendo dal confronto sulle macrotematiche, vengono ideati e realizzati cartelloni concentrandosi anche sull’aspetto estetico dei manifesti e utilizzando diversi strumenti: immagini dal web, pittura, scrittura, fotografia, collage. Per veicolare i messaggi all’esterno, nasce l’idea della performance del giorno dopo, un viaggio intorno alla scuola e nel quartiere nel furgone di uno dei ragazzi attrezzato con striscioni e cartelloni. Nell’auditorium, in fine, si allestisce il set per un reading, Il gruppo è diviso in cameraman, fotografo e attori. La scena è semplice i materiali prodotti i giorni precedenti vengono sistemati al muro come sfondo, al centro un microfono. Sulla scena si succedono letture in italiano e tedesco.

Drafting Emotions è stato presentato a Milano in occasione della mostra inContemporanea n°1, a cura di Gabi Scardi nel 2007..

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