Nel giardino con Alice amplifica un lavoro già realizzato dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli con le scuole del quartiere San Salvario e vede, in questa ulteriore fase, la cooperazione tra attori differenti: il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli (Anna Pironti Responsabile Capo e Paola Zanini Referente attività laboratori), le educatrici della Scuola dell’Infanzia Municipale Bay (Franca Saraco), l’associazione culturale Reporting System con il contributo creativo e personale dell’artista Gennaro Castellano, il gruppo di critiche d’arte a.titolo attive sul territorio anche come mediatrici culturali, con l’intervento diretto di Lisa Parola. Il progetto si è articolato in più fasi negli anni scolastici 2005/2006 con un gruppo di bambini dai tre ai cinque anni le cui famiglie provengono da vari paesi quali Albania, Camerun, Cina, Spagna, Filippine, Italia, Senegal, Somalia. La scelta di lavorare con un gruppo di bambini, la maggior parte dei quali nati in Italia, e con le loro educatrici, si motiva con la necessità di innestare pratiche e contenuti correlati alle espressioni artistiche del tempo presente. In questo senso la partecipazione al progetto di un artista e di una curatrice ha trasformato una pratica formativa in un progetto artistico, aggiungendo valore ad un'esperienza di per se già efficace ed innovativa. In tal senso è stato particolarmente significativo l’utilizzo del giardino botanico come metafora. Durante le attività, coordinate dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, sono state effettuate alcune visite all’Orto Botanico di Torino. Nei diversi incontri i bambini sono stati sollecitati a misurarsi con la diversità di genere (le specie arboree, i luoghi di provenienza), le forme, i colori, gli spazi dell’accoglienza. Concetti difficili come sradicamento e ambientazione sono così diventati comprensibili per mezzo dell’esperienza pratica. Nel percorso il giardino è stato quindi inteso come artificio puro, come luogo della convergenza e dell’incontro, dell’accoglimento e della cura delle diverse specie: uno spazio/tempo utile a garantire la crescita e quindi la vita in altri mondi. La metodologia ha posto al centro del suo operare l’arte contemporanea intesa come strumento pratico per la lettura e il ri-disegno del territorio. Libero da protocolli disciplinari rigidi, il progetto si è rivelato uno strumento capace di indurre ad una riflessione organica sulle tematiche della società interculturale attraverso un approccio partecipativo, integrata dalle visioni delle nuove generazioni e dall'esperienza di un quartiere interculturale, che nel percorso diventa una fucina di idee e comportamenti, un vero laboratorio dello sviluppo e della crescita sociale. Il titolo “Nel giardino con Alice” che rimanda alla famosa opera di Lewis Carroll è stato usato come pre-testo per un percorso cognitivo vicino alla sensibilità dei bambini.

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