Il gioco ruota intorno ad una scala di valori, da 1 a 10, che misura i possibili gradi, ovvero tutte le sfumature, presenti tra la mixofobia, la paura di mischiarsi al diverso, e la mixofilia, l’annullamento di se nella fusione con l’altro. Un metodo di osservazione, non di classificazione scientifica. Gli strumenti che si intendono utilizzare in questa indagine sono l'intervista, la fotografia, gli incontri personali e di gruppo, il dibattito pubblico.
Parte del progetto consiste anche in un’attività di monitoraggio, attraverso una convenzione con l'Università degli Studi Milano-Bicocca, sui risultati prodotti; un gruppo di studenti, del Dipartimento di Sociologia di Ricerca Sociale esploreranno l’impatto dell'operazione a livello di identità civica e capitale sociale, coesione sociale e senso del luogo.
Durante la progettazione è prevista l’organizzazione di una conferenza stampa di presentazione e di una tavola rotonda a cui prenderanno parte individui e soggetti coinvolti a vario titolo nel progetto insieme ad opinionisti e professionisti del settore, offrendo un palcoscenico di visibilità ad una moltitudine di voci che generalmente non partecipa al dibattito pubblico e la realizzazione di una pubblicazione che documenterà l'attività svolta, la cui curatela sarà affidata ad un critico di arte contemporanea specializzato in arte pubblica, ed ospiterà testimonianze di opinion leader del settore. Il volume verrà distribuito in biblioteche, librerie, università, archivi di arti visive, fondazioni culturali.